« In ogni guerra, la questione di fondo non è tanto di vincere o di perdere, di vivere o di morire; ma di come si vince, di come si perde, di come si vive, di come si muore. Una guerra si può perdere, ma con dignità e lealtà. La resa ed il tradimento bollano per secoli un popolo davanti al mondo. » |
(Junio Valerio Borghese) |
Questo il breve riassunto della sua intensa vita, ma andiamo ad analizzare la stessa un po' piu nel dettaglio. Attratto dalla vita militare, nel 1922 venne ammesso ai corsi della Regia Accademia Navale, dalla quale uscì nel 1928 con il grado di guardiamarina, Dopo aver frequentato il corso di armi subacquee, nel 1933, promosso tenente di vascello, venne imbarcato dapprima sulla Colombo, quindi sulla Titano. Nonostante avesse nel frattempo conseguito i brevetti di palombaro normale e di grande profondità, fu solo nel 1935 che ricevette il primo incarico di sommergibilista, partecipando alla guerra d'Etiopia, dapprima imbarcato a bordo del sommergibile Tricheco e successivamente del Finzi. Nel 1937 assunse, infine, il primo comando: con il sommergibile Iride prese parte alla guerra civile spagnola durante la quale venne decorato l'8 aprile 1939 della medaglia di bronzo al Valor milTrasferito successivamente presso la base di Lero, nel Dodecaneso, vi rimase fino all'entrata in guerra dell'Italia, il 10 giugno 1940 dove era comandante del sommergibile Vettor Pisani e prese parte alla battaglia di Punta Stilo del 9 luglio. Ma il "Vettor Pisani" si dimostrò estremamente obsoleto e non fu più utilizzato in azioni belliche. Nell'agosto fu inviato a Memel, allora territorio tedesco, a un corso per sommergibilisti atlantici dove si addestrò a bordo di un U-Boot. Lì probabilmente conobbe l'ammiraglio tedesco Karl Dönitz. Promosso capitano di corvetta, nel 1940 fu designato al reparto incursori della 1ª Flottiglia MAS, dove divenne comandante del sommergibile Scirè.
Sommergibile Scire' |
Il 24 settembre 1940 Borghese cominciò la sua prima operazione contro la piazzaforte di Gibilterra (BG1) trasportando dei siluri a lenta corsa con le relative squadre. Giunto a destinazione il 29 settembre l'intera operazione fu annullata poiché la squadra britannica aveva nel frattempo lasciato il porto e non rimase altro da fare che rientrare a La Spezia. Il 21 ottobre, avuta informazione della presenza in Gibilterra della corazzata HMS Barham e di un'altra non identificata, si ritentò nuovamente (BG2) con le medesime squadre di SLC. Durante le manovre di avvicinamento, giunto nello stretto di Gibilterra, lo Scirè fu intercettato da un cacciatorpediniere britannico e fu costretto a immergersi per sfuggire alla caccia. Giunto in posizione Borghese fece adagiare il sommergibile sul fondo ma le forti correnti trascinarono il mezzo lontano obbligandolo a emergere e a riattraversare lo stretto. Riposizionatosi lo "Scirè" fu nuovamente trascinato dalle correnti. Borghese si diresse quindi nella baia di Algeciras in acque territoriali spagnole dove furono sganciati i SLC. La missione cominciò ad apparire compromessa per il fatto che i sommozzatori del Gruppo Gamma contrastati dalle forti correnti non sarebbero riusciti a giungere in posizione. Borghese cominciò a pensare che fosse più opportuno annullarla ma Gino Birindelli notando il movimento delle alghe comprese che le correnti avrebbero trascinato il sommergibile e quindi anche gli SLC in posizione prossima alla baia di Gibilterra. Informato da Birindelli Borghese assegnò gli obiettivi: Gino Birindelli avrebbe minato la prima corazzata, Teseo Tesei la seconda e Luigi Durand de la Penne avrebbe ripiegato su una grande unità a sua scelta, poi avviò la missione scaricando gli assaltatori dopo aver informato il comando italiano si diresse verso La Spezia. La missione fallì gli obiettivi a causa di guasti alle apparecchiature e Birindelli fu preso prigioniero mentre gli altri incursori riuscirono a guadagnare la costa spagnola e poi a rimpatriare ma per la prima volta si era riusciti a forzare la munita base navale di Gibilterra. Per questa azione il 2 gennaio 1941 fu decorato con la Medaglia d'oro al Valor Militare.
Dopo gli insuccessi iniziali il comando dell'intero reparto incursori fu affidato al capitano di fregata Vittorio Moccagatta e il 15 marzo 1941 fu costituita la Xª Flottiglia MAS dotata di un comando centrale e da due reparti d'assalto, uno costituito dai mezzi di superficie affidato a Giorgio Giobbe e l'altro affidato a Borghese costituito dai mezzi subacquei, anche con il suo contributo furono pianificati e realizzati tutti i progetti per il forzamento della rada di Gibilterra, di Alessandria d'Egitto e il non realizzato forzamento del porto di New York.
Il 15 aprile 1941 Borghese, alla guida dello Scirè, partì per una nuova missione a Gibilterra (BG3). Arrivati sul posto ci si accorse che la flotta inglese aveva abbandonato il porto per una missione e si decise di cambiare obiettivi andando a colpire le navi in rada. Fu scelta in particolare una nave cisterna, ma ancora una volta furono traditi dall'equipaggiamento e l'operazione saltò. Gli inglesi non si accorsero di essere stati sotto attacco.
Nella notte tra il 25 e 26 luglio 1941 avvenne l'attacco contro la base britannica di Malta che si concluse in un disastro. Gli incursori furono tutti intercettati e Vittorio Moccagatta e Giorgio Giobbe che si trovavano a bordo di un battello di appoggio che fu raggiunto dai caccia britannici, furono colpiti e uccisi. La Xª MAS si trovò improvvisamente senza comandante, incarico che fu momentaneamente affidato a Borghese fino alla nomina di Ernesto Forza.
Il 10 settembre 1941 Borghese, alla guida dello Scirè, partì per la quarta missione a Gibilterra (BG4) seguendo lo stesso schema della precedente. Gli obiettivi assegnati da Borghese riguardavano una corazzata classe Nelson un mercantile e la portaerei Ark Royal. Le prime due squadre non riuscirono a forzare il porto e ripiegarono su due navi presenti in rada raggiungendo poi la costa spagnola a nuoto. Visintini e Magro invece riuscirono a penetrare all'interno ma raggiungere la portaerei si rivelò troppo difficile e ripiegarono su una nave cisterna. Le navi affondate furono le navi cisterna Fiona Shell e Denbydale mentre fu gravemente danneggiata la motonave armata Durham. I sei operatori furono insigniti per questa operazione della Medaglia d'Argento al Valor Militare.
Borghese dopo l'attacco a Gibilterra cominciò a studiare un nuovo attacco, questa volta contro la base navale di Alessandria d'Egitto. Si trattava della missione che lo avrebbe reso famoso in Italia e temuto dagli avversari, l'azione di maggior successo dei mezzi d'assalto della Regia Marina nel corso del secondo conflitto mondialeAnche questa volta gli incursori scelti per la missione furono trasferiti con un aereo all'isola di Lero dove furono poi raccolti da Borghese arrivato con lo "Scirè". Giunsero nella rada di Alessandria la sera tra il 18 e il 19 dicembre 1941 dove rilasciò gli uomini. Due erano stati imbarcati come riserva. Poi Borghese rientrò a Lero. L'attacco condusse al grave danneggiamento delle navi da battaglia inglesi Queen Elizabeth e Valiant. Borghese, al termine della missione fu nominato Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia.Dopo il successo dell'Impresa di Alessandria Borghese dovette lasciare il comando del sommergibile "Scirè" per potersi dedicare completamente al reparto subacqueo della Xª MAS. Nel 1942 viaggiò in Europa per raccogliere informazioni che potessero aiutare a compiere altre azioni belliche. A Parigi incontrò Karl Doenitz con il quale intendeva pianificare delle operazioni. In seguito incontrò anche gli uomini della X MAS ad Algeciras.
Nel luglio 1942 Borghese studiò un progetto molto ambizioso, un attacco della Xª Flottiglia MAS al porto di New York. Fu scelto il sommergibile atlantico "Leonardo da Vinci" della base BETASOM di Bordeaux come mezzo avvicinatore. Il sommergibile avrebbe dovuto trasportare fino alla foce dell'Hudson un piccolo sommergibile tascabile tipo CA. La missione fu rinviata in seguito alla perdita del Da Vinci il 23 maggio 1943 e poi annullata a seguito dell'armistizio di due mesi dopo. Il 1º maggio 1943 Borghese fu promosso capitano di fregata e assunse il comando della Xª Flottiglia MAS. Uno dei primi incarichi che impartì fu quello di inviare il tenente di vascello Luigi Ferraro in missione ad Alessandretta dove, nei mesi di giugno e luglio, ottenne risultati incredibili riuscendo da solo ad affondare tre navi Alleate. La caduta di Mussolini il 25 luglio 1943 fermò buona parte delle operazioni.
In totale, sono stati affondati o gravemente danneggiati dai mezzi d'assalto italiani, nelle azioni compiute nel Mediterraneo dal 10 giugno 1940 all'8 settembre 1943, 77.380 tonnellate di naviglio da guerra e 187.412 tonnellate di naviglio mercantile, per un totale di 264.792 tonnellate.