sabato 13 agosto 2016

11-13 AGOSTO 1942 - La battaglia Navale di MEZZO AGOSTO

La battaglia di mezzo agosto è un'importante battaglia aeronavale della seconda guerra mondiale combattuta nel Mediterraneo Centrale  dall' 11 al 13 agosto 1942 in conseguenza del tentativo inglese di rifornire l'isola di Malta ormai stremata dagli incessanti attacchi aereo italo tedeschi. L'isola sotto incessante attacco aereo dal 1942 era ormai ridotta alla fame e necessitava di urgenti rifornimenti.
L'operazione si concluse con la netta affermazione delle forze dell' Asse. Fu praticamente l'ultima grande battaglia navale combattuta nel Mediterraneo.


I luoghi della Battaglia Navale di Mezzo Agosto
Così dopo il fallimento delle operazioni congiunte “Harpoon” e “Vigorous” di giugno, l’Ammiragliato decise di ritentare il rifornimento dell’isola nonostante lo scetticismo del Governo di Londra e del comando del Medio Oriente: nacque l’operazione “Pedestal”. A differenza del precedente tentativo di rifornimento, dove i due convogli partirono sia da Gibilterra che da Alessandria, ora gli inglesi, con la caduta di Tobruk e l’avanzata dell’Asse in Egitto, si trovarono costretti a dover rifornire Malta solo partendo da occidente venendo infatti a mancare la copertura aerea delle basi in nord Africa. Il convoglio avrebbe dovuto quindi passare in un tratto di mare, tra la Sardegna e la Sicilia, costantemente pattugliato da aerei e navi nemiche pertanto, oltre a prevedere perdite elevate nel naviglio mercantile, era necessaria una forte scorta di navi da guerra.

Venne pertanto predisposto un possente convoglio mercantile scortato dal più imponente gruppo navale mai schierato nel Mediterraneo. La squadra navale Alleata, posta al comando dell'ammiraglio Harold Burrough era composta da:

13 piroscafi: Almeria Likes, Brisbane Star, Clan Ferguson, Deucalion, Dorset, Empire Hope, Glenorchy, Melbourne Star, Port Chalmers, Rochester Castle, Santa Elisa, Waimarama, Wairangi
2 petroliere (Nigeria e Ohaio), 
4 portaerei Eagle, Furios, Indomitable, Victorious
2 navi da battaglia (Nelson e Rodney)
7 Incrociatori Phoebe, Sirius, Charybdis, Nigeria, Kenia, Manchester, Cairo
34 cacciatorpediniere
8 sommergibili
oltre ad altre unità minori. 

Da parte italo-tedesca venivano schierate la 
III divisione incrociatori pesanti italiana (Bolzano, Trieste 
VII divisione incrociatori leggeri, il cui impiego però era subordinato alla scorta di aerei da caccia che come vedremo fu destinata ad altri compiti, 
22 sommergibili (di cui 2 tedeschi), 
12 motosiluranti (6 tedesche) 
12 MAS 
a cui si aggiungono tutti gli aerei da caccia e bombardamento disponibili dispiegati tra la Sardegna e la Sicilia per un totale di 5 gruppi da (3 italiani e 2 tedeschi) e 400 bombardieri e aerosiluranti per un totale 784 aerei (328 italiani e 456 tedeschi) provenienti dalle basi della Sardegna e della Sicilia
L'imponente forza navale anglo-statunitense lascio Gibilterra il 10 Agosto 1942 puntando direttamente al canale di Sicilia.
Il piano dell' Asse prevedeva un attacco si superficie nei pressi si Pantelleria ma Supermarina era molto allarmata dalla presenza di considerevoli forze aeree di base a Malta ed a bordo delle portaerei di scorta. 
Un giorno dopo la partenza, l’11 agosto, il convoglio inglese mentre transita a nord di Algeri subisce i primi attacchi dei sommergibili. L’U-73 affonda con una salva di 4 siluri la portaerei Eagle menomando pesantemente la capacità inglese di contrasto aereo. Il giorno successivo, con l’avvicinarsi della flottiglia inglese alle coste italiane, nei cieli e sul mare si scatena un vero e proprio inferno di bombe e siluri.
Gli inglesi lamentano la perdita di 6 piroscafi, altri sono gravemente danneggiati, compresa la petroliera Ohio carica di migliaia di tonnellate di prezioso combustibile per Malta, colpito dal sommergibile italiano Axum, mentre 2 incrociatori vengono affondati dai siluri di sommergibili e MAS e molte altre unità da guerra vengono gravemente danneggiate, compresa la portaerei Indomitable che, col ponte di volo gravemente danneggiato ed in preda ad incendi, inverte la rotta e torna a Gibilterra. Mossa seguita dalle altre forze pesanti inglesi (corazzate, portaerei e 3 incrociatori) per evitare di attraversare il Canale di Sicilia, considerato ad altissimo rischio, memori di quanto avvenuto durante la battaglia di Mezzo Giugno.
Da parte italiana si lamenta per il momento solo la perdita del sommergibile Dagabur, speronato dal cacciatorpediniere inglese Wolverine.

Mentre in mare le unità minori combattevano con successo la loro battaglia, il continuo battibecco tra gli addetti navali italiani e tedeschi, da una parte, ed i responsabili delle forze aeree, dall'altra, avrebbero ridotto il ruolo della Regia Marina a quello di bersaglio; così, la flotta fu richiamata in porto lasciando il campo ai sommergibili ed alle unità minori. Col senno del poi questo sarà un errore tattico in quanto nella serata del 12, quando il grosso della flotta inglese fece dietrofront, se avesse preso il mare sarebbe stato a portata di tiro delle artiglierie la mattina successiva proprio quando il convoglio inglese, pesantemente azzoppato, si trovava disperso in un vasto tratto di mare senza scorta aerea.

Alle 20 il sommergibile italiano Axum del tenente di vascello Ferrini al largo di Capo Blanc inquadra il nemico e lancia a ventaglio 4 siluri che raggiungono incrociatore Nigeria la nave ammiraglia, l'incrociatore Cairo che persa la poppa si autoaffonda e la petroliera Ohio (vedi foto sotto)

La petroliera Ohio colpita dal sommergibile italiano Axum
Il 13 agosto si registrano altri affondamenti delle forze di scorta inglesi ma gli attacchi dell’Asse cominciano a diradarsi per l’avvicinarsi di quanto resta del convoglio inglese all’ombrello di protezione aerea dell’isola di Malta. Quella sera entrano nel porto de La Valletta solo 3 piroscafi dei 13 partiti, ed i due giorni successivi ne arriva un quarto oltre alla petroliera Ohio che miracolosamente sopravvissuta ai numerosi colpi messi a segno, riesce a raggiungere l'isola il 15 agosto e appena scaricato il suo prezioso carico affonda.
Pesantissime le perdite anche di naviglio militare:
  • Unità affondate:

Portaerei Eagle affondata 11 agosto da sommergibile tedesco U-73

Incrociatore Manchester affondato il 12 agosto da motosiluranti italiane MS16 e MS22

Incrociatore Cairo affondata il 12 agosto dal sommergibile italiano Axum

Caccatorpediniere Foreseigh affondatto il 12 agosto da uno Stuka italiano del 132° Gruppo Autonomo Aerosiluranti
  • Unità gravemente danneggiate:
Portaerei Indomitable colpita il 12 agosto da siluranti italiani SM 79 rientrerà in servizio nel luglio 1943

Portaerei Rodney colpito il 12 agosto da uno ju 87 italiano del 102° Stormo Bombardamento a tuffo

Incrociatore Nigeria colpito il 12 agosto dal sommergibile italiano Axun rientrò in squadra a dicembre 1942

Incrociatore Kenia colpito il 12 agosto dal sommergibile italiano Alagi e costrettoa rientrare a Gibilterra fu nuovamente colpito il 14 agosto da una bonba aerea e rientrò in squadra a dicembre 1942

Cacciaorpediniere Wolverine rimasto danneggiato il 11 agosto nello speronamento del sommergibile italian Dagabur che affonda

Cacciaorpediniere Ithuriel rimasto danneggiato il 12 agosto nello speronamento del sommergibile italiano Cobalto che affonda

L'aviazione Alleata perse anche 34 aerei (5 della RAFF e 29 della ROYAL NAVY), 16 dei quali affondati con la portaerei Eagle
Le perdite dell’Asse furono tutto sommato molto contenute e ammontano a due sommergibili italiani affondati (Cobalto e Dagabur), 41 aerei italiani e 19 tedeschi abbattuti oltre al grave danneggiamento di due incrociatori, il Bolzano e l’Attendolo colpiti da sommergibili in agguato nel Tirreno meridionale; 

Per gli inglesi fu una disfatta totale, tanto che non si azzardarono più a rifornire l’isola tramite convogli se non quando le sorti della guerra tornarono ad essere favorevoli per loro. Il Mediterraneo in quell'Agosto di fuoco, era più che mai il "Mare Nostrum"
L’ultima grande battaglia aeronavale nel Mediterraneo si era conclusa con una vittoria italiana, dimostrando che la giusta coordinazione tra forze aeree e navali era la chiave per vincere sul mare. Lezione che apprendemmo tardivamente dagli inglesi ma che, anche con la battaglia di Mezzo Giugno, dimostrammo di avere compreso appieno, purtroppo troppo tardi nel quadro degli eventi bellici.

Nessun commento:

Posta un commento