martedì 29 agosto 2017

I CIMITERI MILITARI POLACCHI IN ITALIA Polars Military Cimiters in Italy

Il  Corpo d'armata polacco comandato dal generale Wladyslaw Anders, si costituì con i circa 160.000 prigionieri polacchi nell'ex Unione Sovietica, che ottennero il permesso di formare un corpo d'armata contro l'esercito tedesco. Trasferitisi dalla Russia alla Persia, quindi in Palestina, i soldati polacchi vennero impiegati anche in Italia come II Corpo d'armata inquadrati nell'VIII Armata britannica.
Durante la battaglia per la conquista di Ancona con le truppe polacche, era inquadrato anche il CIL, il Corpo Italiano di Liberazione comandato dal generale Utili ed altre formazioni. I soldati polacchi fornirono  un grande contributo alla campagna d’Italia, combattendo duramente, con coraggio e sacrificio di vite, principalmente a Montecassimo nella durissima battaglia contro i diavoli verdi, i paracadutisti tedeschi, nelle Marche e Romagna, al termine della seconda guerra mondiale solo una piccola parte dei militari polacchi tornò in patria, gli altri scelsero la via dell'esilio in vari paesi, tra cui l'Italia, in quanto la Polonia era entrata nell'influenza sovietica. Il generale polacco Władysław Anders, deceduto a Londra nel 1970, venne sepolto per sua volontà nel cimitero di Montecassino, accanto ai suoi soldati lì caduti e sepolti nell'omonima e sanguinosa battaglia. La prima grande operazione a cui prese parte il corpo polacco fu la battaglia di Montecassino. Nel 1944, il comando alleato , dopo  ripetuti tentativi di abbattere il fronte tedesco,  decise di  sferrare un decisivo  attacco al caposaldo del sistema difensivo tedesco lungo la linea Gustav.  I compiti più gravosi sul piano militare vennero affidati al 2Corpo Polacco. Nella battaglia di Monte Cassino i combattimenti furono molto cruenti e lasciarono sul terreno molte vittime da entrambe le parti. Il 18 maggio 1944, i tedeschi abbandonavano la linea Gustaw. Le perdite registrate dal 2o Corpo nella battaglia di Montecassino furono consistenti: 923 caduti, 2031 feriti e 345 dispersi.  Seguì un breve periodo di riposo che servì al 2Corpo per riorganizzarsi in vista di una ripresa dei combattimenti armati sul fronte Adriatico. Le operazioni militari si preannunciavano tutt’altro che facili.  Sul fronte Adriatico, al Gen. Anders venne affidato il comando di una forza congiunta, composta anche da due reggimenti  di artiglieria inglese e  dal Corpo Italiano di Liberazione  comandato dal Gen. Utili. Dopo aver spezzato il fronte sul fiume Chienti, i soldati del Gen.  Anders  riuscirono  a liberare Ancona e Loreto dove i polacchi salvarono anche  la Santa Casa di Loreto da un incendio che la stava distruggendo. Dopo un breve periodo di riposo, il 2Corpo Polacco fu impegnato in altre  vittoriose battaglie in diverse località dell’ Appennino Romagnolo, dopodichè si diresse verso Bologna. Alle  6 del mattino  del giorno  21 aprile 1945 la città di  Bologna venne definitivamente conquisata. La bandiera polacca sventolò per diversi giorni sulla torre del municipio di Bologna,  a testimonianza del ruolo avuto dal 2 Corpo Polacco nella liberazione della città. La  vittoria per Bologna determinò la fine delle operazioni militari. Di fatto, a seguito di questa battaglia  i tedeschi sospesero i combattimenti. La conquista  di Bologna costò al 2 Corpo polacco  la vita di 234 soldati e 1223 feriti.
In totale, nel corso della campagna italiana, 4.072 soldati del 2oCorpo Polacco persero la vita e 7035 rimasero feriti. Quattro sono i cimiteri che raccolgono i caduti polacchi nella campagna d’Italia.

Il primo sorge a MONTECASSINO dove sono seppelliti (1.051 ne riporta l'elenco all'ingresso) del secondo corpo d'armata polacco ed è presente anche la tomba del generale Anders, morto nel 1970 a Londra, ma che secondo le sue volontà è qui sepolto con i suoi uomini . Altri 51 sono i corpi di soldati caduti nella battaglia di Montecassino sepolti in altri cimiteri della zona. Poco oltre l'ingresso, sulla sinistra, sorge il Museo Memoriale del secondo Corpo d'Armata Polacco, inaugurato il 17 maggio 2014, in occasione del 70º Anniversario della battaglia di Monteccassino, realizzato grazie all'iniziativa dell'"Associazione Generale dei Polacchi in Italia" in collaborazione con l'ambasciata di Polonia a Roma. Un iscrizione che si trova presso il cimitero di Montecassino recita „Hanno dato l’anima a Dio, il cuore alla Polonia ed il corpo alla terra italiana”. Il cimitero polacco è uno dei cinque cimiteri di guerra presenti nel cassinate, insieme a quello tedesco (nella frazione di Caira), italiano (a Mignano Monte Lungo), francese (a Venafro) e a quello del Commonwealth (a Cassino)

Cimitero militare Polacco di Loreto Fonte Piotr Markowicz
Cimitero militare polacco di Montecassino
Cimitero Militare Polacco di Montecassino
 Fonte Kamila Kowalska
Cimitero militare polacco di Loreto

Il cimitero di LORETO venne costruito nel 1944 su un fianco della collina ai piedi della basilica di Loreto e fu consacrato il 6 maggio 1946. I lavori vennero diretti dall'ing. Roman Wajda. Nel cimitero riposano le salme di 1081 soldati del 2° Corpo Polacco caduti sul fronte adriatico nelle battaglie per Ancora e Loreto, sul fiume Metauro e sulla Linea Gotica. Le tombe dei soldati sono disposte su tre terrazze. Al centro, su un basamento di pietra, è collocato un pennone con la bandiera polacca. Sui quattro lati sono incisi i nomi dei luoghi delle battaglie combattute dai polacchi: Ancora, Loreto, Metauro, Linea Gotica. Come a Casamassima, sull'altare al centro del cimitero è collocata una copia del celebre quadro della Madonna della Porta dell'Aurora di Vilnius, simbolo del forte legame dei soldati polacchi con le terre orientali della Polonia d'anteguerra. Oltre al settore cattolico, nel cimitero si trovano anche le tombe di soldati ebrei, evangelici, ortodossi e di un musulmano.


Nel cimitero militare polacco di SAN LAZZARO DI SAVENA, presso Bologna riposano le salme di 1.432 combattenti polacchi caduti tra l' autunno 1944 e la primavera del 1945, nelle battaglie in Emilia-Romagna. I combattenti appartenevano al Secondo corpo polacci, che, provenendo dall'alta valle del Tevere contribui prima alle operazioni svoltesi nella zona dell'appennino forlivese e poi alla conquista di Bologna.  I soldati polacchi agli ordini  del generale Anders, furono i primi militari alleati ad entrare nel capoluogo emiliano,  il 21 aprile 1945.
Cimitero Militare Polacco di Bologna – San Lazzaro di Savena
Fonte Stanisława e Fausto Branchi


Cimitero Militare Polacco di Bologna – San Lazzaro di Savena

Cimitero militare Polacco di Casamassima
Fonte Gianluca Vernole


Il quarto cimitero, si trova a CASAMASSIMA, nei pressi di Bari. Custodisce le tombe dei 429 soldati polacchi caduti nei combattimenti lungo la Linea Gustav sul fiume Sangro o deceduti nell'ospedale militare di Casamassima e in altri ospedali di Bari e di Napoli a seguito delle ferite riportate nelle diverse battaglie che, videro coinvolti i militati polacchi sul suolo italiano. Il cimitero ha una pianta rettangolare e non è diviso in settori interni. Questo significa che le tombe ortodosse, ebraiche e musulmane si trovano insieme a quelle cattoliche, a riprova del fatto che tra i soldati del 2º Corpo le differenze di religione non avevano importanza. Al centro si trova un altare con l'immagine della Madonna della Porta dell'Auroa di Vilnius e l'iscrizione in latino "NE VI IUS OPPRIMATUR FORTITER ET NOBILITER CECIDERUNT"„Sono morti per un’idea, per non permettere che la forza comandasse sulla legge”. Nel cimitero di Casamassima, oltre ai soldati del II Corpo, ci sono anche i corpi dei piloti caduti nel 1944 nel tentativo di lanciare rifornimenti, aiuti alimentari e sanitari sulla città di Varsavia. (la rivolta di Varsavia).
Cimitero militare Polacco di Casamassima
 Fonte Gianluca Vernole

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