Dopo la sigla dell'armistizio di Cassibile, fra Regno d'Italia e gli alleati firmato in segreto il 3 settembre, il maresciallo Pietro Badoglio in qualità di Capo del governo riunì il governo solo per annunciare che le trattative per la resa erano "iniziate". Gli Alleati, da parte loro, fecero pressioni sullo stesso Badoglio affinché rendesse pubblico il passaggio di campo dell'Italia, ma il maresciallo tergiversò. La risposta degli anglo-americani fu drammatica: gli aerei alleati scaricarono bombe sulle città della penisola. Nei giorni dal 5 al 7 settembre i bombardamenti furono intensi: oltre 130 aerei B-17 ("Fortezze volanti") attaccarono Civitavecchia e Viterbo. Il 6 fu la volta di Napoli. Perdurando l'incertezza da parte italiana, gli Alleati decisero di annunciare autonomamente l'avvenuto armistizio: l'8 settembre, alle 17:30 (le 18:30 in Italia), il generale Dwight Eisenhower lesse il proclama ai microfoni di Radio Algeri. Poco più di un'ora dopo, precisamente alle 19,42 dai microfoni dell' EIAR Badoglio annunciò alla popolazione italiana l'entrata in vigore dell' armistizio di Cassibile, firmato con gli anglo-americani come detto il giorno 3 dello stesso mese.
« Il governo italiano, riconosciuta la impossibilità di continuare la impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell'intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione, ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate anglo-americane.
La richiesta è stata accolta.
Conseguentemente, ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo.
Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza".
La richiesta è stata accolta.
Conseguentemente, ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo.
Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza".
Nel paese di svolsero manifestazioni di giubilo pensando che la guerra fosse finita. In realtà stava per iniziare il periodo più drammatico, quello che portò alla guerra civile. Gli alleati non prenderanno mai in seria considerazione il governo Badoglio per come fu gestita la vicenda armistiziale, i tedeschi lo presero per quello che era, un tradimento e immediatamente dettero inizio all'Operazione Achse ("asse"), nome in codice del piano elaborato dall'Oberkommando der Wehrmacht (OKW) per controbattere l'uscita dell'Italia dalla guerra, neutralizzare le sue forze armate schierate nei vari teatri bellici del Mediterraneo ed occupare militarmente la penisola. L'operazione, pianificata da Hitler e dal comando tedesco fin dal maggio 1943 in previsione di un possibile crollo del Fascismo e di una defezione italiana, si concluse con il pieno successo della Wehrmacht che, approfittando anche del disorientamento dei reparti di truppa e della disgregazione delle strutture dirigenti italiane dopo l'armistizio dell'8 settembre, in pochi giorni sopraffece gran parte delle forze armate dell'ex-alleato, catturando centinaia di migliaia di soldati che furono in gran parte internati in Germania come lavoratori coatti, e si impadronì di un cospicuo bottino di armi ed equipaggiamenti. Dal punto di vista strategico la Wehrmacht riuscì ad occupare l'Italia centro-settentrionale ed i vasti territori occupati dalle forze italiane nei Balcani, nel Mare Egeo e nella Francia meridionale e poté contare sul potenziale industriale italiano e sulla sua manodopera.
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